ALLEGRA MESCOLANZA DI METAFORE

di Donna Greenberg

“Quando il cuore e la mente sono aperti a tutte le possibilità, possono accaderci delle felici disavventure “

Lascia stare

Sono rimasta sorpresa poche volte durante la lavorazione di The Wave. Fatta eccezione per il desiderio di creare qualcosa che fluisse con energia ondeggiante, avevo veramente molto poco altro in mente quando ho iniziato. Quando creo i miei BioSystems, di solito comincio creando dei piccoli elementi che seguono un filo conduttore. Il mare, i boschi, eccetera. Non sono in nessun modo un’artista realista o iperrealista, ma stare dentro i parametri di una data idea mi aiuta a non uscire dal seminato.Quindi, niente di più che il movimento delle onde dell’oceano in testa e senza una meta definitiva, mi sono data il permesso di respirare e di chiedere all’argilla cosa voleva essere.

Lascia stare

Durante il lavoro ho iniziato a vedere alcuni sotto-temi inaspettati. Ritagliare   il profilo dell’onda nella carta mi ha fatto pensare al Maestro Giapponese Hokusai il quale usava dei  timbri di legno nel suo lavoro. E’ difficile evitare l’influenza di una immagine così iconica, ma pensare a questo rapporto “discepolo-maestro” mi ha affascinato piuttosto che rendermi preoccupata di copiare. Mi sentivo attiva e veramente libera di abbracciare la mia propria onda. Quando ho aggiunto alcuni piccoli pezzi circolari orbitanti eccomi di nuovo colpita dal problema della copia come ci insegna la storia dell’arte, questa volta però sotto forma del cielo della “Starry Night di Van Gogh”. Le spirali di cielo e le piccole comete, le stelle e i soli, creavano quell’energia a stento trattenuta che io spesso ricercavo nel mio lavoro. Quindi, perché non cercare di proposito questa ispirazione, lavorando senza troppa programmazione e rendendo possibile a questi vecchi amici di farmi visita quando mi sento abbastanza ben disposta a disegnare bene per conto mio.

Variazioni sul tema

Ma le sorprese non sono ancora finite. Con la coda dell’occhio, ho notato una solitaria piuma scolpita, un elemento che ho fatto tempo fa. Ero colpita da come le sue forme  curve e fluttuanti ricordassero il movimento della mia onda. Di nuovo, qui sono ritornata alla mia vecchia abitudine di seguire un tema. Secondo logica, piume e oceano non possono stare insieme. Anche quando le forme sono così simili, è come mescolare le metafore in scrittura. Ho provato ad aggiungere altre forme che fossero più attinenti ma nessuna aveva l’energia dinamica e la spinta inaspettata di quella piuma errante. Cosi mi sono arresa, ho smesso di farmi la guerra da sola ed ho riappeso la piuma dov’era fino a quando non ci saremmo trovate di nuovo bene insieme.

La mia ultima sorpresa, (si, un’altra!), arriva proprio alla fine.
Inizialmente dipinsi The Wave con i miei consueti morbidi strati a pastello. Ma la sensazione che ne derivava era di un qualcosa “senza vita”, insipido e senza sorprese, anche dopo giorni di lavoro fui pronta a buttare via tutto. i Mi sono ricordata poi di una ruota arrugginita di una

carriola che avevo fotografato da poco. Ho veramente apprezzato questa trasformazione dell’ultimo momento e il modo in cui questi nuovi colori hanno spinto tutti i miei più disparati pensieri in un pezzo coeso e coerente. Fu con grande sollievo che compresi che potevo preoccuparmi di meno del fatto di essere in tema oppure no. Oggi vedo questo pezzo come un importante momento di transizione nel mio percorso artistico. Prendere la strada sbagliata mi ha messo su una nuova via, un nuovo modo di pensare.

Che cosa ho imparato?

  • Il mio professore di arte a scuola ci diceva sempre di imparare le regole così avremmo potuto romperle quando avremmo avuto qualcosa da dire. Io ho bisogno di imparare nuovamente questo concetto con il mio problema del “tema” da seguire.
  • Che va sempre bene riconoscere il merito alle persone che ci ispirano. Onorarle lavorando duro per trovare la nostra propria strada espressiva.
  • A non avere paura di lavorare su un pezzo fino a quando non si è pronti a buttarlo via. C’è una ricchezza di informazioni di valore in questi momenti. Se è necessario bisogna buttare via tutto ma tenere l’esperienza, non buttare via ciò che si è appreso.
  • A ricordarmi di disegnare con idee e vecchie modalità quando necessario. Nei miei 25 anni di pittura “faux finish” questo mi tornò utile quando decisi di usare il look verdegrigio/arrugginito. Qualche volta tornare indietro è in realtà fare un passo avanti.

Al ritiro artistico Breakthrough2020:

  • Sarete incoraggiati nel “credere nel vostro gusto” quando prendete delle decisioni. Christine e Donna saranno li per ascoltarvi apertamente, aiutarvi e guidarvi.
  • Avrete a disposizione dei materiali compatibili con l’argilla polimerica come carta, pastelli e matite per aggiungere interesse e sorpresa al vostro lavoro.
  • Sarete incoraggiati a guardare dentro e fuori la sala di lavoro per prendere ispirazione. Nuovi ambienti spesso possono portare a nuovi pensieri.

Domande che potete porvi:

  • Come posso essere influenzato dall’arte di altri senza copiarne interamente il lavoro?
  • Posso identificare i mei punti di forza così da farci conto quando avrò bisogno di cambiare o proseguire?
  • Posso ridisegnare un mio pezzo soltanto nella mia mente senza andare su internet per prendere spunto?
  • Posso trasformare le mie debolezze nei miei lavori migliori? Come posso fare? Da dove posso iniziare?

Elenco di tutti i nostri Blog Post ad oggi

Post 1: Incrociando percorsi nelle natura

Post 2: L’Artista come traduttore

Post 3: Incrociando percorsi con la storia

Post 4: Allegra Mescolanza di metafore di DG

Post 5: Tecniche di design-guidato: Alla ricerca del mistero di CD

 

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